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In occasione delle varie edizioni un contributo di riconoscenza veniva conferito a, personaggi particolarmente impegnati nella diffusione della conoscenza e della cultura del mondo del mare, anche fuori dalla cerchia siracusana.

Basti, fra i tanti, ricordare l’Ammiraglio Antonino Munafò (già comandante della locale capitaneria di porto), il Dott. Giuseppe Voza (soprintendente emerito ai beni archeologici di Siracusa), i giornalisti Puccio Corona, Osvaldo Bevilacqua e Tessa Gelisio (per le loro trasmissioni sulle reti televisive nazionali), il Giudice Severino Santiapichi (magistrato e scrittore), il Prof. Sebastiano Tusa (soprintendente archeologico del mare della Regione Siciliana), il Dott. Aldo Garozzo (autority del porto di Augusta).

I servizi generali, altresì, raggiungevano traguardi di eccellenza, sia nella sede principale che nella sede estiva di Fontane Bianche, dedicata alla nautica ed alla balneazione.

Recentemente si è provveduto al rinnovo pluriennale sia della concessione demaniale marittima che del contratto di locazione della correlata villa a mare.

È stato inoltre realizzato un sito internet del sodalizio mirato a comunicare in tempo reale ai soci e diffondere nel web notizie utili sulle attività.

Il Circolo del Giardino  ha, ormai, definitivamente consolidato la sua posizione di primo piano  nell’ambito cittadino quale polo culturale e ricreativo di riferimento per la qualità degli eventi organizzati

Come associarsi al Circolo del Giardino

Come diventare Soci del Circolo del Giardino

L'ammissione è aperta a tutti coloro che abbiano interessi identificabili nelle attività del Circolo.

La domanda di ammissione, sottoscritta dal richiedente e da un Socio ordinario presentatore, che garantirà il corretto comportamento del nuovo Socio, verrà esaminata dal Consiglio Direttivo, che delibererà a maggioranza dei 2/3 dei presenti a scrutinio segreto.

Il Presidente ed i componenti il Consiglio Direttivo non possono presentare nuovi soci."






Benvenuti al Circolo del Giardino!





Il Circolo del Giardino è un'associazione socioculturale con sede a Siracusa, fondata nel 1963, che accomuna uomini e donne con la passione per il mare e per l'attività associativa.


L’associazione svolge attività di carattere ricreativo, culturale, sociale, artistico e sportivo ed è affiliata alla FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee).


La Sede Invernale del Circolo si trova dentro il perimetro urbano di Siracusa, in una antica villa immersa in un grande parco, il nostro "giardino". E’ dotata di un’ampia sala per convegni, feste e ricevimenti, di sale da gioco e di sale ristorante, nonché di un pittoresco ad ampio cortile per spettacoli e manifestazioni all'aperto.


La Sede Estiva è a Fontane Bianche, nell'angolo più suggestivo della splendida località balneare, ed è dotata di solarium, bar, ristorante, discese a mare in spiaggia e dalla scogliera, scalo di alaggio e pontile galleggiante per le imbarcazioni dei Soci.









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DOVE SIAMO



SABATO 8 GIUGNO – Ore 20,30 – APERICENA A seguire TEATRO

NON TI PAGO
COMMEDIA DI EDUARDO DE FILIPPO

Ferdinando Quagliuolo ha ereditato la gestione di un "banco lotto" dopo la morte del padre; è egli stesso un accanito giocatore, in cerca di numeri vincenti, a dispetto della sua eccezionale sfortuna. Un suo impiegato, Mario Bertolini, al contrario inanella vincite su vincite, suscitando una feroce invidia nel suo datore di lavoro. Mario fa la corte a sua figlia Stella, quasi a sua insaputa, con la complicità della madre Concetta. Un giorno Mario annuncia la clamorosa vincita di una quaterna del valore di 4.000.000 di lire. Per l'occasione rivela che i numeri (1, 2, 3 e 4) li aveva ricevuti in sogno proprio dal defunto padre di Ferdinando, il quale va su tutte le furie: si impossessa del biglietto fortunato, rifiutando di corrispondergli la vincita, e rivendica il diritto alla somma. La motivazione risiede nel fatto che Bertolini era andato a vivere nell'appartamento dove Ferdinando aveva vissuto fino alla morte del padre, quindi lo spirito di suo padre si sarebbe rivolto a Mario per sbaglio, volendo destinare la vincita a suo figlio.

Accecato dall'invidia, ma fermamente convinto delle sue idee, Ferdinando si rivolge prima alla legge degli uomini (con l'avvocato Strumillo), quindi alla legge di Dio (con il parroco Don Raffaele), cercando invano alleati. Entrambi - difatti - cercano di convincerlo, senza riuscirci peraltro, che le sue pretese sono irricevibili. Quindi Ferdinando tenta di estorcere una dichiarazione con la quale Mario rinuncia a ogni diritto sulla vincita, avallando al tempo stesso la propria tesi "onirica". Ferdinando intende spaventarlo minacciandolo con una pistola che, però, fa scaricare dal suo aiutante Aglietiello. Questi, tutt'altro che complice del folle disegno del suo padrino, ne informa Mario, il quale dal canto suo ha già pronta una contromossa per incastrare Ferdinando in presenza di testimoni.

Messo alle strette, Ferdinando si appella alla pistola scarica, puntandola al petto di Bertolini, però Bertolini non molla e Ferdinando, arrabbiatissimo ferisce con il calcio della pistola la nuca di Bertolini che sanguina; ce n'è abbastanza per una accusa di minacce a mano armata e lesioni gravi, e, pertanto, il litigio termina, ma, Ferdinando, volendo mostrare alle spaventate persone intervenute che la pistola sarebbe, in realtà, scarica, punta l'arma al pavimento e, tra lo stupore generale, parte un vero colpo, seppure a vuoto. Per la tragedia sfiorata, Ferdinando capisce di avere rischiato l'ergastolo: a un Bertolini ancora sotto shock per avere rischiato la vita, rivolge una maledizione davanti al ritratto di suo padre, invocando ogni tipo di incidente e disgrazia, qualora i numeri vincenti fossero stati destinati dal padre a Don Ferdinando.

I cattivi auspici si verificano puntualmente e impediscono materialmente a Bertolini di ritirare la vincita ogni qualvolta egli tenti. Bertolini è ormai malconcio nel fisico e nello spirito e beffardamente licenziato proprio da Ferdinando per le continue assenze per malattia: si arrende a Ferdinando e gli dà ragione a pieno titolo. Per Ferdinando Quagliuolo è il suo personale trionfo, e adesso può anche concedere a Mario la mano di sua figlia, che porta in dote i 4.000.000 di lire della quaterna. Inoltre rivela che questa diffidenza nei suoi confronti, per non essere stato informato apertamente dell'interesse di Mario verso sua figlia, potrebbe essere stata la vera origine del suo ostracismo.





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